Manuale di sopravvivenza sul lavoro (con l’AI al tuo fianco)

L’intelligenza artificiale non è più riservata ai tecnici o alle grandi aziende. Oggi basta scrivere in chat per risparmiare tempo, prendere decisioni migliori e lavorare in modo più smart. In questo articolo vediamo cosa puoi fare concretamente con un bot AI (chatGPT, Gemini o altro), anche se Excel ti mette ansia e “prompt” ti suona come una malattia tropicale (se ti sei perso cosa è un prompt, leggi questo articolo).

1. Scrivere email professionali (senza l’ansia da foglio bianco)

Hai presente quando devi rispondere a un cliente in modo cortese, ma anche deciso, ma anche chiaro, ma anche professionale, e intanto ti si raffredda il caffè?
Con l’AI, puoi scrivere:
“Devo rispondere a questo cliente che chiede uno sconto, senza dire subito di no ma facendo capire che non è possibile. Il tono dev’essere fermo ma gentile.”
E in pochi secondi ti trovi davanti una bozza perfetta, già pronta per essere adattata al volo. Se non ti convince il tono, basta scrivere: “Falla un po’ più empatica”. O “più breve”. O “con un tocco di ironia”. Et voilà.

2. Creare contenuti per social e newsletter (anche quando hai il cervello in modalità aereo)

Ogni volta che ti metti davanti al calendario editoriale, succede una cosa strana: le idee si volatilizzano.
Con un bot AI puoi semplicemente dire:
“Scrivimi 3 idee di post per Instagram per una piccola libreria indipendente che vuole promuovere letture estive”.
Oppure: “Fammi un testo breve e ironico per una newsletter di uno studio di architettura”.
E sì, funzionano davvero. Non ti sostituisce, ma ti dà la spinta giusta per non partire da zero. E in certi giorni, è già tanto.

3. Riassumere testi lunghi (senza leggere tutto)

Ricevi un PDF di 14 pagine e pensi: “Lo leggo dopo”? Traduzione: “Mai”. Con l’AI puoi caricarlo (o incollarne il contenuto) e scrivere:
“Riassumimi i punti chiave di questo documento”
Oppure: “Spiegami cosa cambia per la mia azienda con questa nuova normativa”.
Funziona anche per email infinite, rapporti di progetto e perfino chat di gruppo aziendali (ma lì servirebbe anche un po’ di terapia).

4. Preparare presentazioni e scalette

Stai per presentare una nuova idea, ma non sai da dove iniziare? Scrivi:
“Fammi una scaletta per una presentazione di 10 minuti sulla sostenibilità in azienda, rivolta a clienti non tecnici”.
Oppure: “Suggeriscimi come strutturare un pitch per una nuova linea di prodotto”.
Può creare i titoli delle slide, darti le frasi chiave, suggerire esempi. Poi sta a te metterci la faccia – e magari anche il font giusto.

5. Analizzare dati da Excel (senza impazzire con il CERCA.VERT)

L’Excel non ti spaventa… ma solo se si limita a sommare colonne. Se ti trovi davanti un file con mille righe, filtri strani e sigle indecifrabili, puoi chiedere all’AI di aiutarti.
Basta scrivere:
“Ho questo file con le vendite degli ultimi 3 mesi: aiutami a capire quali sono i prodotti più venduti”
Oppure: “Analizza questo file e fammi un confronto tra i fatturati di aprile 2024 e aprile 2025”.
Oppure ancora: “Questo file Excel contiene l’andamento delle vendite negli ultimi 3 mesi. Creami una tabella e un grafico con il fatturato suddiviso per mese e per agente”
L’unica cosa che devi saper fare è allegare il file e spiegare con parole semplici cosa vuoi ottenere. Il resto lo fa lei. Senza sudore freddo e senza pianti davanti alla tastiera.

6. Generare testi ricorrenti (e smettere di riscrivere sempre le stesse cose)

Quante volte ti capita di riscrivere la stessa email? O la descrizione di un servizio? O il messaggio “Gentile cliente, le confermiamo…”?
Con l’AI puoi chiedere:
“Genera un modello di email di conferma appuntamento per uno studio dentistico”
Oppure: “Scrivimi una descrizione generica per un servizio di consulenza finanziaria, personalizzabile con i dettagli del cliente”.
Ti crea un testo-tipo, riutilizzabile, modificabile, e soprattutto… copiabile in due clic. Quello che serviva, ma senza aprire un file Word del 2018.

7. Creare domande per interviste o questionari

Devi intervistare un cliente per un caso studio? Raccogliere feedback con un sondaggio? Fare un questionario per nuovi assunti?
Chiedi:
“Fammi 10 domande per capire cosa pensa un cliente dopo un intervento di ristrutturazione”
Oppure: “Scrivimi 5 domande per un’intervista a un collaboratore sul clima aziendale”.
E avrai un punto di partenza solido. Che puoi usare così com’è, o modificare con due parole. Senza dover improvvisare sul momento con frasi tipo: “Ehm… com’è andata?”

8. Semplificare testi complessi (per clienti, colleghi, o zii confusi)

Hai un testo tecnico e vuoi renderlo comprensibile anche a chi non ha idea di cosa faccia un CRM?
Scrivi:
“Semplifica questo testo per un pubblico che non conosce termini informatici”
Oppure: “Spiegami questo paragrafo come se lo stessi raccontando a uno studente delle medie”.
Nessuna offesa per gli studenti delle medie, sia chiaro: semplicemente, sono l’unità di misura universale della chiarezza.
Tendi a essere prolisso e a scrivere lunghissime e-mail? Chiedi al bot AI: “Sintetizza il testo di questa e-mail”… soffrirai un po’ per il taglio dei tuoi bellissimi discorsi e ragionamenti, ma il destinatario te ne sarà grato!

9. Scrivere annunci di lavoro (che attirino le persone giuste)

Stai cercando una nuova risorsa ma non vuoi pubblicare il solito annuncio copia-incolla tipo “azienda leader nel settore cerca giovane dinamico”?
Prova con:
“Scrivimi un annuncio per un grafico junior, da pubblicare su LinkedIn, tono informale ma chiaro”
Oppure: “Fammi una descrizione del ruolo di addetto al customer care, con enfasi sulle soft skill”.
Il risultato? Annunci che suonano autentici, specifici e umani. E che magari attirano candidati che li leggono davvero.

10. Cambiare tono

Hai scritto una mail, un documento, una relazione ma non sei soddisfatto del tono usato?
Prova con un “Riscrivi questo documento aggiungendo un po’ di ironia” o “Riscrivi questa relazione usando un tono più formale” oppure indica direttamente i destinatari “Riscrivi questa documento con un tono adatto ad una presentazione da fare al responsabile marketing di una piccola azienda”.
Spoiler: e puoi anche chiederle di correggerti gli errori!

11. Bonus: Usare GPT per imparare a usare GPT

La cosa più bella è che puoi anche chiedere:
“Mi spieghi come posso usare meglio questa chat per il mio lavoro?”
Oppure: “Fammi un elenco delle cose che potrei chiederti, in base alla mia attività che è ……”.
È come avere una guida turistica dell’AI, sempre pronta, sempre paziente, e senza commissioni.

Cosa NON aspettarti dall’AI (almeno per ora)

Sì, è potente. Sì, è utile. Ma no, non fa miracoli. Ecco un paio di limiti da tenere a mente.
Non prende decisioni per te. Ti aiuta a ragionare, sintetizzare, chiarire. Ma la responsabilità finale è ancora tua (e va bene così).
Non è sempre aggiornata. Se stai cercando l’ultima modifica del codice degli appalti pubblici o la tendenza TikTok di ieri sera… forse è meglio usare Google.
E soprattutto: se le chiedi qualcosa di vago tipo “Fammi una strategia”, rischi di ricevere una risposta tipo “Sii più strategico”. Che, diciamolo, non aiuta molto.

Come iniziare senza complicarti la vita

Non serve iscriversi a un master. Basta scrivere in chat come faresti con un collega -e, semmai, leggere gli altri articoli di Altuofianco sull’intelligenza artificiale 😉
Parti da qualcosa di semplice. Una mail. Un post. Un riassunto. Qualcosa che fai tutti i giorni e che ti prende più tempo del dovuto.
Poi, se ti trovi bene, allarghi un po’ alla volta. Ti fai aiutare per un report, una presentazione, un testo da semplificare. Scoprirai che ti risponde anche il sabato sera (ma magari tu, il sabato sera, fai altro).

Se sai scrivere una domanda, sai già usare l’AI

Non c’è bisogno di sapere programmare, parlare inglese tecnico o capire cosa vuol dire “fine-tuning”.
Ti basta iniziare con una frase tipo: “Mi aiuti a…”
E vedere dove ti porta.
Non sarà perfetta, non sarà infallibile, ma l’AI può darti una spinta enorme. Soprattutto in quelle attività che ti consumano energia senza restituirti molta soddisfazione.
E ogni minuto risparmiato grazie all’AI è un minuto che puoi dedicare a qualcosa di più utile. O anche solo a una pausa. Con il caffè caldo, stavolta.

 

 

P.S. Se ti sei perso le puntate precedenti, puoi leggerle qui:
Cosa è davvero l’intelligenza artificiale e perchè tutti ne parlano
L’AI non ti ruba il lavoro: ti libera da quello noioso!
Prompt? L’ABC per iniziare a usare l’AI oggi stesso

Prompt? L’ABC per iniziare a usare l’AI oggi stesso

Hai finalmente deciso di provarci. Hai aperto ChatGPT, hai scritto la tua prima richiesta, hai premuto invio… e hai ricevuto un testo che, diciamolo, sembrava scritto da un robot dopo una giornata storta. Delusione, frustrazione, e un pensiero fastidioso: “Tutto qui?”.

Spoiler: il problema non è ChatGPT. Il problema è che nessuno ti ha spiegato come parlarci. Perché sì, anche le intelligenze artificiali hanno bisogno di una certa educazione. O meglio, di un buon prompt.

Ecco quindi l’articolo che avresti voluto leggere prima: niente teorie astratte, nessuna paura apocalittica. Solo istruzioni semplici e chiare per iniziare a usare l’AI oggi stesso, con risultati davvero utili. Pronti? Prompti? Via!

Cos’è un prompt (senza paroloni)

Partiamo dall’inizio. Un prompt non è un codice segreto, né una formula magica da nerd. È semplicemente la richiesta che scrivi all’AI per ottenere qualcosa. Una domanda, un’istruzione, un ordine gentile. L’importante è che sia chiara.

Immagina di dare un compito a un collega molto bravo, velocissimo, ma un po’ letterale. Se gli dici “Fammi un report”, lui lo fa. Ma che tipo di report? Su cosa? Per chi? In quanto tempo? E in che lingua, già che ci siamo?

Con ChatGPT funziona allo stesso modo: se chiedi male, ti risponde peggio. Se chiedi bene, può stupirti.

Le 3 regole d’oro per scrivere un buon prompt

Niente teoria, passiamo subito al succo. Se vuoi ottenere qualcosa di utile di bot AI (chatGPT, Gemini, ecc.), segui queste tre regole:
1. Dai contesto.
Chi sei? Di cosa stai parlando? A chi è destinato il testo? Se scrivi “Scrivimi una presentazione”, l’AI potrebbe pensare che tu sia un mago medievale che deve presentarsi a corte.
Del resto, se chiedi un breve racconto a un bambino delle elementari, a un liceale, a uno scrittore o a un giornalista otterrai risultati molto diversi…. Cosa vuoi che l’AI sia per te? Se non glielo dici, andrà a caso e il risultato non sarà quello che volevi!
2. Sii specifico.
Dove possibile, indica lunghezza, tono, formato, obiettivo. “Sei un social media manager. Scrivimi un post LinkedIn di massimo 600 caratteri, tono professionale ma non rigido, per promuovere un nuovo servizio di consulenza per PMI.”
3. Spiega cosa ti aspetti.
Una lista? Un testo discorsivo? Una tabella? Un riassunto schematico? Se non glielo dici, se lo inventa. E spesso male.

Quando usi un bot AI il tuo mantra dovrebbe essere: contesto, obiettivo, risultato atteso.

Esempi pratici: confronto tra prompt vaghi e precisi

Vediamo la differenza tra un prompt “a caso” e uno ben costruito.

❌ Vago:
Scrivimi un testo per la homepage.

✅ Efficace:
Scrivimi un’introduzione per la homepage di un’azienda che vende infissi e serramenti a Verona. Il tono deve essere professionale ma accogliente. Il testo deve avere massimo 100 parole e deve mettere in evidenza affidabilità, qualità dei materiali e assistenza post-vendita.

Risultato? Con il primo, ottieni frasi generiche come “Benvenuto sul nostro sito”. Con il secondo, ottieni un messaggio che potresti quasi incollare nel sito. Quasi.

5 prompt pronti all’uso (con spiegazione)

Hai bisogno di un punto di partenza? Ecco cinque prompt che funzionano bene, già testati sul campo:

1. Riassumi questo testo in 5 punti chiave.
Perfetto per verbali, mail lunghe, documenti confusi. Ti restituisce l’essenziale in pochi secondi.

2. Riscrivi questa email in modo più cortese e professionale.
Ideale quando hai scritto di getto e ti è venuto fuori un “cordiali schiaffi”.

3. Genera un piano editoriale di 3 post al mese per Instagram, per un salone di parrucchieri specializzato in trattamenti naturali.
Qui dai contesto, canale, frequenza, settore e focus. Magia.

4. Trasforma questo testo promozionale in una proposta commerciale sintetica ma persuasiva.
Ottimo per passare da marketing a vendite, senza perdere stile.

5. Proponimi 3 titoli accattivanti per un articolo di blog su questo argomento: [tema].
Per quando hai il blocco creativo, ma non puoi permettertelo.

Prompt avanzati: quando vuoi che l’AI lavori davvero per te

Se ti senti già a tuo agio, puoi iniziare a usare prompt più articolati. Tipo questi:

Assumi il ruolo di consulente HR e scrivi una job description per una posizione da digital marketing specialist junior. Tono diretto, linguaggio inclusivo.”
Stai dicendo chi deve parlare, come, su cosa. L’AI entra in modalità esperta.

Analizza questo testo e trasformalo in una checklist in 10 punti, con linguaggio semplice.
Utile per documenti tecnici, policy interne, slide noiose.

Crea una tabella con 3 opzioni di naming per un nuovo servizio, indicando pro e contro per ciascun nome.
E ora l’AI pensa, valuta e struttura. Tipo un junior strategist, ma a tempo zero.

Analizza questi 10 file pdf che contengono ognuno una fattura. Crea una tabella con data, numero fattura, imponibile, iva e importo totale
L’AI fa il lavoro sporco per te!

Errori comuni (e come evitarli)

Se l’AI ti risponde male, spesso il colpevole è il prompt. Ecco gli errori classici:

1. Scrivere troppo poco.
“Fammi un post.” Su cosa? Per chi? Quanto lungo? In che stile?

2. Scrivere troppo, ma senza focus.
“Voglio un testo per il sito, che parli un po’ di tutto, tipo mission, valori, ma anche prodotti e magari chi siamo.” Aiuto.

3. Aspettarsi la perfezione al primo colpo.
ChatGPT non è il tuo copy senior. È più un ottimo punto di partenza che va raffinato. Sempre.

Come imparare (anche senza fare corsi)

La buona notizia? Si imparar a scrivere buoni prompt facendo prove, semmai con qualche tentativo e un po’ di spirito da esploratore. Non servono master o webinar. Serve curiosità, pratica e un po’ di sano spirito critico.

Prova questo metodo:

  1. Scrivi un prompt base (tipo: “Scrivi un’introduzione per il mio sito”).
  2. Leggi il risultato
  3. Capisci cosa manca: tono? Lunghezza? Stile? Contesto?
  4. Migliora il prompt e riprova
  5. Salva i prompt che funzionano. Riutilizzali. Perfezionali.

In poco tempo avrai una libreria personale di prompt, utile per ogni occasione. Come le ricette collaudate: sai già che vengono bene.

E non dimenticarti… l’AI puoi aiutarti a scrivere buoni prompt. Prova a chiedere “Sei specializzato nella scrittura di prompt efficaci che raggiungono l’obiettivo. Scrivi un prompt per…..”

Conclusione: il prompt è la vera nuova competenza

Non serve saper programmare, non serve conoscere Python o reti neurali. Serve saper porre una buona domanda. Un prompt ben scritto vale più di cento “vediamo che succede”.

Chi impara a usare bene l’AI oggi sarà più veloce, più competitivo, più pronto per i lavori di domani. O anche solo per quelli di lunedì mattina.

Il bello è che puoi cominciare ora. Apri ChatGPT e prova uno dei prompt che hai letto qui. Fallo tuo, adattalo, miglioralo.

Non serve sapere tutto. Serve iniziare. E magari chiedere:
“ChatGPT, puoi aiutarmi a usare meglio ChatGPT?”
Vedrai che ti risponde.

P.S. Se ti sei perso le puntate precedenti, puoi leggerle qui:
Cosa è davvero l’intelligenza artificiale e perchè tutti ne parlano
L’AI non ti ruba il lavoro: ti libera da quello noioso!